(articolo 7 settembre 2007)
Quando siamo rientrati dopo una pausa caffè (l’ennesima di un noioso pomeriggio estivo), non abbiamo sentito la nauseabonda puzza di si TARLo al caffè ne rumore alcuno.
Ci siamo subito preoccupati: che IL TARLO si sia sentito male? Il pensiero per un attimo in realtà non ci ha molto sconvolti…ma oramai all’animale degli “inferi” ci siamo affezionai e quindi…
O&L- Tarlo, Tarlo, BAS..Tarlo…dove sei???
Silenzio di tomba. Già…di tomba? Che ci siano stati i funerali? Magari…per portargli un po’ “d’erba” che lui ama tanto.
Sulla scrivania un biglietto: “CI SPERAVATE…BAST…TARLI! SONO FUORI SEDE..VI SAPRO’ DIRE”.
Intanto l’animale motorizzato è salito sulla sua TARL..mobile è si è diretto a Caltanissetta, ospite del deputato nazionale di Forza Italia Onorevole Filippo Misuraca.
T- Onorevole un pensiero su di me?
O- Ringrazio la redazione de “IL TARLO” per avermi dato ospitalità e lasciato ampio spazio per
trattare un tema attuale ed importante per la comunità di Mussomeli e per gli altri 14 Comuni che
costituiscono i partners della ATO Ambiente CL 1, quale è quello del caro rifiuti.
E’ un tema molto delicato che non coinvolge responsabilità locali. A mio avviso, “IL TARLO” dovrebbe andare in trasferta, per sentire altri amministratori e i responsabili dell’ATO Ambiente CL 1, se lo ritiene, poiché essendo come lui stesso sostiene libero da appartenenze politiche e partitiche, non guarda in faccia nessuno e cura solo gli interessi dei cittadini.
T- Qual’è la reale situazione dell’ATO Ambiente?
O- Occorre stabilire cosa intende per “ reale situazione”. Vorrei sinteticamente per reale situazione fare riferimento alla condizione finanziaria dell’ATO Ambiente CL 1 e quindi al relativo aumento del tributo a carico dei cittadini e all’efficienza del servizio offerto all’utenza.
In entrambi i casi in via preliminare tengo ad una precisazione. Bisogna capire che con l’avvento e la costituzione dell’ATO le responsabilità dei Sindaci dei Comuni interessati, relative all’effettuazione del servizio e all’efficienza dello stesso, decadono, per essere interamente addebitate all’ATO quale soggetto giuridico responsabile dell’intera gestione del servizio, così come a stabilire il tributo è lo stesso ATO.
Da un punto di vista finanziario, la gravità del “deficit economico-finanziario” dell’ATOAmbiente si è resa palese con la riunione del 11 luglio u.s. a Montedoro, prima dell’avviso di pagamento che la Montepaschi Serit ha inviato ai cittadini.
Ancora prima di tale riunione tante sono state le proteste dei vari sindaci per carenza di organico e servizi inefficienti, ma devo dare atto al Sindaco di Montedoro, di essere riuscito attraverso la convocazione di tutte le parti interessate – mi riferisco ai sindaci dei comuni aderenti alla ATO Ambiente, ai deputati nazionali e regionali e al Presidente dell’ATO Cimino – di avere aperto un dibattito che ha messo in evidenza le grandi difficoltà operative (vedi personale e discariche) e finanziarie dell’ATO Ambiente. In quell’occasione, avendo seguito le vicende precedenti – mi riferisco alla protesta dei lavoratori di Nissa Ambiente di Caltanissetta e ai vari incontri con oggetto il potenziamento della discarica di contrada Martino a Serradifalco e la individuazione di nuovi siti – sono riuscito, attraverso la documentazione raccolta, a mettere assieme l’ammontare dei costi dell’ATO Ambiente CL 1 per ogni singolo Comune aderente. In quella riunione nel corso del mio intervento dopo avere letto le cifre a carico di ogni Comune, ho esternato la mia preoccupazione per le conseguenze finanziarie che sarebbero ricadute sui cittadini a seguito dei costi esagerati sostenuti dall’Ente gestore dei rifiuti. Ho evidenziato maggiorazioni con oscillazioni in percentuale di aumento dal 150 % al 350 % rispetto agli anni precedenti. Il Presidente Cimino, in quella riunione, ha ritenuto necessario riprendermi dichiarando che i dati a mia disposizione non erano reali e che il mio era un comportamento finalizzato a “terrorismo politico”. Il Presidente della ATO Ambiente, preso atto della contestazione dei lavoratori, dei sindaci presenti ha nuovamente convocato tutte le parti in causa, nella sede dell’ATO Ambiente, e lì con grande imbarazzo ha dovuto rendere noto il costo del servizio nei 15 comuni pari a 21 milioni ca di euro, confermando così ciò che avevo “denunciato” anticipatamente alla riunione di Montedoro. Ne è seguita, ovviamente, una sollevazione generale da parte dei Sindaci presenti che hanno evidenziato come tali somme fossero eccessivamente esose e penalizzanti nei confronti dei cittadini. Tra l’altro è stato contestato da tutti i presenti il criterio utilizzato per calcolare la tassa rifiuti. In pratica l’ammontare della tassa che ciascun contribuente dovrebbe versare non è stata calcolata né in riferimento alla dimensione dell’abitazione o del locale né in riferimento al numero di abitanti che producono rifiuti così come avviene nel resto d’Italia alfine di garantire l’equità fiscale a tutti i cittadini.
Ciò come era prevedibile ha creato situazioni paradossali ed aberranti come per fare un esempio il caso di Mussomeli ove molti emigrati, pur non abitando i locali di proprietà, si sono visti recapitare ugualmente bollette salatissime o il caso di abitazioni di grande estensione ma con una o due persone ad abitarle. A quella riunione è dovuta seguirne necessariamente un’altra, in quanto è risultato necessario coinvolgere l’Agenzia Regionale per l’emergenza rifiuti. Riunione che si è tenuta a Palermo e al quale eravamo nuovamente presenti, i parlamentari nazionali e regionali e i sindaci dei comuni. Come nelle altre, anche in questa occasione, e forse in questa ancora di più, alla presenza del Direttore Generale dell’Agenzia, si sono evidenziate e confermate le responsabilità del CdA dell’ATO Ambiente e del suo Presidente. E’ emerso che non è stato mai approvato il bilancio del 2006 dell’ATO; che nei costi, sono stati previsti “progetti obiettivi” ( non si capisce finalizzati a cosa se si considera l’inefficienza dei servizi); che il piano industriale è stato redatto da società di consulenza esterna e che nessun incontro è mai avvenuto tra gli stessi consulenti e i rappresentanti dei comuni, tant’è che non si comprende come siano state emesse le bollette 2007 . Voglio anche ricordare che i costi per ogni singolo comune non sono mai stati sottoposti ai Sindaci, tant’è che avendone io copia, l’ho distribuita ad ogni singolo sindaco, ciascuno dei quali ha provveduto a contestare le singole voci. Così la maggioranza dei Sindaci coinvolti ha contestato i costi amministrativi, le unità di personale distaccate nei vari Comuni, i costi relativi alla manutenzione dei mezzi , i costi e la gara relativa al lavaggio cassonetti - che grande imbarazzo hanno creato alle Amministrazioni locali nei confronti dei cittadini.
Tornando alla domanda. Se invece, parlando di “situazione attuale” dell’ATO Ambiente, ci riferiamo al servizio e alla sua funzionalità, è sotto gli occhi di tutti la condizione in cui si trovano i comuni per quel che attiene la pulizia e l’efficienza del servizio igienico sanitario a salvaguardia dei cittadini. Strade mai pulite, cassonetti non lavati, erbacce infestanti non estirpate in pieno centro abitato, discariche abusive nei vari Comuni, discariche in pieno centro abitato e a cielo aperto.
T- Onorevole, perché le bollette sono così esose?
O- Nei vari incontri il Presidente dell’ATO Ambiente, Cimino ha cercato di motivare l’esosità delle bollette addebitando l’aumento spropositato alla maggiorazione delle spese di trasporto dei rifiuti - sostenute per garantire lo smaltimento – dai vari comuni alla discarica di Motta S. Anastasia (CT) in considerazione della impossibilità di fruire della discarica di contrada Martino a Serradifalco non più in grado di “accogliere” i rifiuti della parte nord della provincia. Tant’è che il mese scorso si è tenuta una conferenza dei servizi per l’ampliamento della stessa - e la politica ora deve attivarsi per reperire i fondi necessari a realizzare il progetto.
Questi i motivi ufficiali. In realtà come accennato bisogna entrare nel merito del piano industriale, dei costi, cioè, relativi alla gestione ATO Ambiente. A Montedoro ricordo la contestazione al Presidente Cimino e al CdA dei dipendenti ATO Ambiente in riferimento agli emolumenti percepiti dagli stessi componenti il CdA. A tali costi si sommano quelli relativi alle spese di consulenza e di incarichi - pur avendo l’ATO in organico diversi dipendenti trasferiti dalle dipendenze del Comune di Caltanissetta a quelle dell’ATO Ambiente. Bisogna, dunque, per avere un costo a carico dei cittadini inferiore rispetto a quello già “bollettato” abbattere i costi per il conferimento e ridimensionare le altre voci di bilancio di cui, a mio avviso, alcune superflue.
T- Secondo Lei il cittadino ha diritto a delle risposte concrete?
O- Certo. E’ un dovere dei cittadini pagare le tasse, in cambio è un diritto ricevere dei servizi efficienti, cosa che in questo caso non è avvenuto. Risposte aleatorie, difetti di comunicazione, comportamenti saccenti ed arroganti, hanno caratterizzato la mancanza di dialogo dei responsabili di ATO Ambiente nei confronti dei cittadini. Da qui la necessità di diversi incontri e riunioni nei vari comuni tenuti tra ATO, Sindaci, cittadini, col solo intento da parte del Presidente Cimino di spiegare l’aumento dei costi. Ma francamente non gli è mai riuscito poiché si è limitato a tenere dei comportamenti “cattedratici” elencando pedissequamente numeri che nemmeno lui ha saputo spiega, considerato - come dicevo - che è una società esterna che ha preparato il piano industriale.
Giustamente il cittadino non vuole conoscere la logica perversa dei numeri ma pagare equamente quanto da lui dovuto ed è compito della politica lavorare per il contenimento dei costi. Infatti, a mio avviso, a determinare l’aumento spropositato delle bollette ha contribuito, sì la spesa maggiore per sostenere il servizio di trasporto dei rifiuti fuori provincia (discarica Motta S. Anastasia) già di per sé costosissimo, ma anche - ed in aggiunta - i vari costi di cui attendiamo risposte certe, tant’è che nei vari incontri da più parti è stato chiesta - e io sono uno di questi - una verifica contabile dei conti dell’ATO CL . A questo proposito - e ci tengo a sottolinearlo -la nascita in tutti i Comuni di Comitati spontanei come quello di Mussomeli, devono essere di appoggio e di sostegno alle Amministrazioni locali per rivendicare una equità fiscale relativa alla tassa rifiuti. Certo si corre il rischio che tali Comitati vengano strumentalizzati da singoli esponenti o da forze politiche a secondo di come e contro chi pilotare la contestazione.
T- Esiste la possibilità di una riduzione dell’importo di ogni singola bolletta?
O- Nel corso dei tanti e vari incontri, ai quali ho sempre partecipato, ho chiesto il ritiro del ruolo, ossia delle quattro rate in cui è stato dilazionato l’ammontare complessivo delle bollette, di cui il cittadino ha ricevuto avviso di pagamento dalla Montepaschi Serit. Ho chiesto tale ritiro perché, come ho già accennato, ritengo necessario rivedere i costi reali prima di procedere al pagamento, avendo io individuato delle voci da eliminare o ridurre ed è per questo motivo che ho la certezza che gli importi saranno ridotti. Così come bisogna trovare una soluzione al debito che taluni Comuni hanno nei confronti dell’ATO per gli anni pregressi. E’ stato chiesto un incontro con il Presidente della Regione per l’ottenimento di un fondo perequativo a favore dell’ATO Ambient, che risulterebbe determinante per ottenere una sostanziale riduzione della bolletta. Su questo tema bisogna essere uniti ed evitare impieghi strumentali che possono dividere i sindaci prestandosi ad un’utilizzazione di carattere politico-partitica. In alcuni casi, si sono, inoltre, verificati - per talune Amministrazioni locali - situazioni di avanzo di bilancio che potrebbero - se preventivamente approvati dai rispettivi Sindaci e dai Consigli Comunali - essere impegnati a favore delle famiglie indigenti, o nel caso di pensionati con reddito minimo o famiglie monoreddito. La vicenda dell’ATO ha fatto emergere la povertà di taluni nuclei familiari in situazioni economiche drammatiche e ritengo che la politica debba riflettere ed intervenire se veramente crede in una società solidale.
T- Esistono colpe oggettive?
O- Mi permetto di utilizzare un concetto che ho già espresso in riferimento ad un altro tema delicatissimo di cui la comunità di Mussomeli e dell’intera provincia nissena sarà chiamata a discutere presto e cioè il pagamento delle bollette ricevute dai tanti cittadini dall’Ente gestore distributore dell’acqua. Ho, infatti, dichiarato che “compito della politica è quello di criticare costruttivamente, denunciare e proporre soluzioni. L’accertamento di eventuali responsabilità spetta ad altre istituzioni” . Nel corso quindi di questi mesi per la situazione dell’ATO Ambiente tante sono state – da me e non solo – le critiche, i giudizi e le proposte avanzate, ovviamente con rispetto e con sincerità, guardando sempre negli occhi i responsabili. Ciò che ritengo opportuno è l’accertamento e la verifica delle responsabilità politiche e personali. Si sono tenuti parecchi consigli – per lo più tutti straordinari – ai quali ho partecipato, non ultimo quello di Caltanissetta ove si è evidenziato, tra l’altro, un debito del Comune di Caltanissetta nei confronti dell’ATO Ambiente pari a circa 6 milioni di euro. Parecchie sono le proposte che stanno emergendo per coprire l’ammanco finanziario e i costi dell’ATO CL1. C’è chi propone - per coprire il debito - una variazione di bilancio del Comune di Caltanissetta; c’è invece chi vorrebbe attivare un mutuo a favore di ATO Ambiente garantito dai Comuni. Ma questa è materia ancora da discutere e dibattere da parte della politica. E ciò dovrebbe avvenire presto, sicuramente prima del 30 settembre pv - data di scadenza della proroga concessa per il pagamento della 1^ rata della bolletta ai cittadini da ATO Ambiente. A tale proposito voglio specificare che in data 20 agosto us si è riunita l’assemblea dei soci ATO Ambiente (composta dai sindaci dei 15 comuni interessati) - alla quale ho partecipato – e durante la quale si è adottata una delibera nulla (improduttiva di effetti). In tale occasione si è infatti convenuto di dare indicazione alla Montepaschi Serit, di ritirare la 2^, la 3^ e la 4^ rata dell’importo complessivo dovuto, pagando il cittadino la 1^ rata. Ma ciò non è possibile. Il ruolo è unico e alla Montepaschi Serit bisogna comunicare il ritiro di tutto il ruolo (ossia le 4 rate) ed emettere un’unica rata di importo non superiore a quello corrisposto con il tributo dell’anno 2004, in attesa della verifica e della rideterminazione dei costi .
Questa è sempre stata la mia posizione - devo dire condivisa da molti sindaci – ma purtroppo nel nostro caso essendo l’ATO Ambiente una società privata vige il principio della maggioranza, ed in effetti sommando la partecipazione del Comune di Caltanissetta (pari al 44% ) e quella dell’Ente Provincia di Caltanissetta (pari al 10 % ) a determinare le decisioni sono proprio questi due Enti. In altre parole le indicazioni politiche vengono date da chi detiene la maggioranza in consiglio, e ne è riprova che lo stesso CdA è costituito da esponenti principalmente dei due Enti. A questo proposito tra le responsabilità di cui Lei parla mi piacerebbe sapere perché non è stato mai deliberato sino a giorno 20 agosto u.s., l’aumento del capitale sociale dell’ATO, che gli avrebbe consentito di accedere al Fondo di garanzia istituito presso la Regione per l’ottenimento di anticipazioni necessarie al pagamento dei lavoratori, dei fornitori e dei costi in genere.
T- Quale è e sarà il suo impegno a tal riguardo?
O- Credo di avere parlato, anche se sinteticamente, del mio impegno precedente. Per quello futuro sicuramente parteciperò all’incontro già richiesto col Presidente della Regione Cuffaro, per discutere della pesante situazione finanziaria dell’ATO Ambiente CL 1, considerato che oltre alla bolletta del 2007, i cittadini devono ancora ricevere il saldo relativo agli anni 2005 e 2006 – quantificato in c.a. 15 milioni di euro. E’ mio intento, in quella sede, sollevare e discutere il problema delle discariche - essendo l’elemento principe dell’aumento dei costi di gestione. Sicuramente necessitano dei correttivi legislativi e mi attiverò nelle sedi opportune per tutelare gli interessi dei cittadini. A seguito del fallimento palese degli ATO mi attiverò,inoltre, nei confronti della Regione Siciliana, per rivedere l’intera materia e per un ritorno alla gestione del ritiro dei rifiuti ai Comuni.
T- Un consiglio ai cittadini ?
O- Poiché è stata concessa la proroga di pagamento al 30 settembre p.v., consiglio i cittadini di attendere serenamente gli sviluppi successivi. Ovviamente sono certo che non sarò equivocato nel dire di non pagare (non intento stimolare- per essere chiari - alla disobbedienza fiscale) fino a quando sarà ritirato il ruolo e rideterminati i costi secondo criteri di equità fiscale, alla luce degli interventi che si attiveranno nelle prossime settimane.