(articolo del 14 luglio 2007)
In fatto di abbigliamento IL TARLO è specialista. “Sarto” per indole, quando “prende le misure a qualcuno” realizza “dei vestiti” che le migliori griffe dovrebbe arrossire per la vergogna. Recentemente, forse perché non troppo ispirato, ha realizzato solo qualche “capo” leggero e fresco, degno della stagione estiva. Ma quando l’abbiamo incontrato seduto comodamente sulla sedia a dondolo con un sorriso a 3 denti (i tarli ne hanno solamente due..così almeno lui ci ha detto) abbiamo capito che aveva qualche scoop.
- Tarlo ma ridi sotto i baffi?
- Caso mai sopra i baffi…e che baffi!!!
- Saranno quelli di Maurizio Costanzo per caso?
- No..anche se “il mio cliente” è stato suo ospite varie volte.
IL TARLO quando fa così è di un viscido che non ha eguali. Tentenna, bivacca, fuma il “si…tarlo.”
Poi quando pare a lui…CANTA e con quale “voce”. Racconta di aver avuto il piacere di essere ospitato per qualche ora tra i baffi dell’onorevole Cardinale.
Ma forse non sapeva l’onorevole quanto viscido fosse il suo ospite. IL TARLO spara a zero: inizia dicendo che ha provato varie volte a farlo rintracciare dalla trasmissione “CHI L’HA VISTO?” ma i responsabili gli avevano detto che “quello” era un caso disperato e per i miracoli doveva rivolgersi a Lourdes. L’onorevole ascolta e sorride divertito. Allora IL TARLO vuol far intendere al suo ospite che quello è solamente l’antipasto. Difatti per dimostrargli “con quale erba si fa la scopa” incalza; fa sapere all’onorevole che durante il suo mandato di ministro tantissime persone hanno provato a telefonargli per motivi personali ma lui è stato come il suo cellulare “ il ministro da lei contattato non è al momento (e per i prossimi 5 anni) raggiungibile” . L’onorevole adesso ride e anche rumorosamente. IL TARLO è PAONAZZO.
Più diventa viscido, spregevole, disgustoso, più diverte “la sua vittima”.
Allora necessariamente deve ricorrere ai rinforzi; deve usare le bombe “al tarlo”, un mezzo corazzato il “TARLOarmato”, e ricorrere all’uso dell’aeronautica e ricorrere ai “paraTARLUtisti.”
IL TARLO fa sapere all’onorevole che è desiderio della cittadinanza che i comizi durino 365 giorni all’anno: solo così può essere presente.
“Comunica” all’interessato che presto sarà coniato un francobollo a lui dedicato: l’unico modo per i suoi votanti di “leccarlo” senza contaminarsi.
Ora l’ilarità dell’onorevole è come un fiume in piena: straripante.
Dopo un breve pausa spiega AL TARLO che probabilmente molto di quello che ha “velenosamente” detto sul suo conto, potrebbe rispecchiare la verità. Spiega che nella vita, come nel famoso film di grande successo “Tutti gli uomini del presidente”, spesso chi circonda persone insignite di responsabilità ed è delegato a svolgere funzioni di rappresentanza, nella realtà fanno solo “bassa politica clientelare” per il proprio tornaconto, infangando la persona che in realtà rappresentano. E’ anche vero che un onorevole ha l’obbligo di accertarsi e di verificare personalmente l’operato dei suoi collaboratori, e che deve fare solamente un “mea culpa” per tutto ciò che dopo ne deriva. Quello che oggi conta e prendere coscienza di quello che è successo e “volersi mettersi a disposizione di una collettività e del suo progetto, di credere che anche un politico può sbagliare e che lo stesso può dare grande dimostrazione di quello che vale, se ogni cittadino crede alla parola dell’ uomo prima ancora che dell’onorevole. Conclude dicendo che questa intervista è un po’ come indossare il “vestito della festa”, come quello che con “precisione chirurgica” IL TARLO gli ha fatto.
IL TARLO sorride a “ganasce” strette all’onorevole e si conceda da lui con DECOROSO distacco.
Fosse che stavolta IL TARLO abbia preso un ABBAGLIO?
Noi non ne siamo convinti…per questo staremo con gli occhi (e gli occhiali) aperti a vigilare.