(articolo del 24 maggio 2008)
Un’analisi appurata stabilisce e mostra un avvenimento che ci lascia letteralmente perplessi. Questo fenomeno è l’elevato aumento del consumo delle droghe, che dilaga nelle nostre strade ed entra con molta facilità nelle nostre case. È raccapricciante sapere che la droga si consuma dappertutto: nei locali, nelle discoteche, negli stadi, tra banchi di scuola e persino in Parlamento.
Il fatto che si consumino maggior quantità di sostanze stupefacenti ci lascia pensare che i consumatori di narcotici sono velocemente aumentati, ma soprattutto è diminuita l’età in cui si inizia a consumare determinate droghe. Ma, mentre osserviamo il mondo che va avanti a grandi passi, vediamo che la droga attacca chi è più indifeso: gli adolescenti che si affacciano per la prima volta al di fuori della cerchia familiare. Tutto questo va a braccetto con la totale mancanza di stimoli e intraprendenza dei giovani e il conformismo della massa incuriosita a provare nuove sensazioni, che illude il giovane ad eccedere con avidità.
Oggigiorno, non esistono più ideali in cui credere, né sogni da realizzare, né utopie per cui lottare. Insomma non ci sono più le cose che ci distraggono e ci tengono lontani dalle droghe. Quel micro-mondo della mente si concentra solo sullo “sballo” e quindi il giovane si aggrappa alla falsa soddisfazione delle droghe. Ma tutto questo è una reazione dell’insicurezza e della noia che abbraccia le nuove generazioni.
La noia concentra un senso di vuoto esistenziale, un vuoto interiore che si riesce a colmare soltanto con l’annebbiamento dei sensi e tramite esso si ricerca quello che nella vita reale non si ha, ma si vorrebbe avere: il desiderio di una vita appagata. Si riempiono così quei vuoti che solo la mente crea nell’interpretare il rapporto con gli altri: con gli amici, con la scuola, con la famiglia, con il mondo esterno e interiore. Si ricerca un senso d’autostima che il mondo reale di tutti i giorni non riesce a dare. Ci si sente attaccati dal mondo esterno e quindi ci si fa scudo con la disillusione delle droghe che scacciano i brutti eventi della vita quotidiana.
Tutto agli occhi velati di chi consuma narcotici appare beatitudine se il centro nevralgico è lo “sballo” e nient’altro colma quell’immenso nulla.
Chi assaggia questi paradisi inebrianti è un debole, e come tale andrebbe difeso e mai trascurato, iniziando dalla famiglia fino ad arrivare agli amici, per non andare incontro ad episodi spiacevoli e stendendo una mano d’aiuto che conduca verso la via della semplicità e verso l’amore per la vita stessa, cercando di far abbandonare quel senso d’autodistruzione e di decadenza e di insoddisfazione e di tedio che nasce in ognuno di noi. Dire “no” al consumo di droghe significa dire “sì” alla vita: la cosa più meravigliosa di questo mondo.
Si può essere sballosi senza essere sballati. E ricordate: il vero “sballo” è dire NO!!!
a cura di Rosolino J. Tatano
(Pubblicato nel dicembre 2006 dal giornalino “Pro Loco News” della Pro Loco di Vallelunga )