(articolo del 05 gennaio 2008)
Vi siete mai chiesti quale lettera dell’alfabeto potrebbe meglio rappresentare la vostra vita? Vi sembra bizzarra come domanda? Beh, se consideriamo che molti individuano la propria esistenza con la lettera S (Sfortuna), altri con la lettera D (Dimenticati, Dementi, Disprezzati), forse adesso inizierete a chiedervi se davvero vale la pena di iniziare a rifletterci su. Come mai tanta “saggezza” in noi? La risposta è semplicemente racchiusa in un nome e cognome: Josè Cardinale.
La breve vita di questo giovanissimo stroncata dal male del secolo, secondo l’opinione del TARLO può essere riassunto in un’unica lettera: A come Amore per la vita e per la musica, Affetti, Amicizia, tre componenti presenti nella vita di ogni uomo, ma spesso mai in simbiosi tra loro. Anzi….
IL TARLO, per non lasciare dubbi alcuni, analizzerà singolarmente ogni componente sopradescritta nella vita di Josè e terminerà il suo racconto con un episodio che descriverà la perfetta assonanza di questi sentimenti, come le note di un meraviglioso pentagramma di uno spartito che non sarà mai utilizzato (purtroppo!)
Amore per la vita e per la musica!
Quando al TARLO hanno raccontato la vita di Josè, immediatamente gli è sorto un dubbio: ma la sua vita era all’insegna della musica o la musica era la sua vita? Banale come osservazione? Forse…..
Josè, come ogni musicista che si rispetti, impara presto a leggere ed interpretare la musica, diventando dapprima componente della banda municipale di Mussomeli e poi direttore di quella di Sutera. La sua non è solo passione per la musica ma anche per il canto. Dotato di una voce notevole con un amico da vita ad un duo specializzato in piano-bar ed animazione in genere, in ogni paese della provincia e non.
E dopo la malattia e l’intervento?
Ha continuato a suonare e cantare, come se fosse stato il più salubre degli atleti e il più indomito dei guerrieri, nonostante….fosseseduto in una sedia a rotelle per l’aggravarsi incontrastato del male oscuro. Pensate che sia stato coraggioso? Beh, ancora IL TARLO non vi ha raccontato che l’amore per la musica lo ha aiutato ad affrontare le difficoltà psicologiche e fisiche dell’allora CURA DI BELLA a cui si sottoponeva proprio nel corso delle serate musicali, in pubblico, tra un invito fatto al concorrente del Karaoke ed una interpretazione personale!
Come è stato possibile ciò? A questo ci arriveremo….dopo!
AFFETTI!
Il termine “affetti”, detto così, suona un po’ troppo generico e ingeneroso.
In questo termine, Josè avrebbe voluto magari raccontare l’immenso ed incondizionato amore ricevuto dai genitori e dal fratello, avrebbe descritto con cura dei particolari la premurosità e la generosità dei tanti parenti ed amici che lo hanno circondato e non avrebbe certamente dimenticato di evidenziare a lettere cubitali, il legame profondo ed indissolubile che lo legavano alla sua fidanzata.
Questo lui avrebbe…… e sicuramente avrà fatto!
IL TARLO, poiché animale immondo e quindi dotato di poteri che agli umani non è concesso di avere, “ha sentito” di dover parlare di Josè, non solo perché la sua esistenza serva da esempio per coloro che si arrendono troppo facilmente alle difficoltà della vita e che, “storditi” da tutto ciò che il mondo commerciale e consumistico impartisce categoricamente loro, perdono di vista la ricchezza più grande che un uomo possa avere, e cioè LA VITA.
State tranquilli…non abbiate paura di “etichettare” IL TARLO, come scontato e strappalacrime.
Ridete pure della sua sdolcinatezza nel racconto di questo ragazzo di cui, (magari) è già stato detto tutto e, quanto fino ad ora raccontato, risulta mellifluo e di poco…..buongusto!
Fate tutto ciò che vi sentite di fare….ma ponete attenzione a questo: IL TARLO ( non sappiamo come…a noi non è concesso di sapere) è certo che Josè desidererebbe, ancora una volta, dire una cosa a tutti coloro sopramenzionati:
SEMPLICEMENTE GRAZIE!
Ed IL TARLO è qui per questo!!
