(articolo del 7 novmbre 2007)
L’estate oramai è finita, anche se il bel tempo persiste (e meno male): si riprendono i ritmi di sempre e l’idea di ritornare a lavorare con lo “schifo ambulante”, ovvero sia il nostro dittaTarlo, vi assicuriamo che è peggio di quello birmano.Ci fa venire il mal di mare anche se qui il mare non c’è; quindi, capite a cosa ci riferiamo.
Mannaggia!!! Anche questa volta abbiamo dimenticato le chiavi dello studio e quindi siamo costretti a suonare al citofono.
Proviamo a bussare.
Trrrrriiiiinnnn, Trrrrriiiiiinnnnn.
T - Chi è?
O & L - Noi!
T - Noi chi!
O & L - Noi, i tuoi “fedeli” collaboratori!
T - Io non ho collaboratori, tanto più “fedeli”.
O & L - Smettila di fare il Tarlo e aprici.
T - No, non vi apro.
O & L - Ma cosa nascondi, perché non ci vuoi aprire? Guarda che sfondiamo la porta!
T - E chi se ne frega? Tanto l’affitto lo pagate voi! Quanto siete CRETINI!!!!!
O & L - Adesso basta! Senti quinta essenza della schifezza APRIIIIIIIIIII.
T - Mi fate pena, GIANNI & PINOTTO dei miei gemelli, Salite!
O & L - UHH! Finalmente
Già dalle scale la fa da padrona la musica, e ……che musica!!!
Lo schifo ambulante, più ignorante di una capra “Tibetana”, ascolta Duke Allington, Aretha Franklin. Ma ci pensate: cose da pazzi!!
Nell’entrare in ufficio ci accorgiamo che la peste bubbonica non è da solo; infatti con Lui c’è un gradito ospite.
T - Seduti, fermi e non parlate, perché l’ospite è di riguardo… almeno così recita il suo curriculum. Ti vuoi presentare?
P - Con piacere, mi chiamo Piero Amico, detto Pierre, e qualche anno fa ero un artista affermato.
T - Perché adesso non lo sei più?
P - Beh! cosa vuoi sono…. scelte di vita!!
T - Bene, visto che ti sei definito “artista” e talaltro “affermato”, mi dici come sei “nato” artisticamente?
P - Mi trovavo a Palermo ospite di una mia zia: erano i favolosi anni ’60. Una sera ero in un locale per l’inaugurazione dello stesso insieme a degli amici. All’improvviso… mi quali mi chiesero di cantare: sapevano che avevo una bella voce.
T - Fanatico! Te le canti e te le suoni.
P - So quel che dico, ma tu non interrompermi, altrimenti perdo il filo del discorso.
T - Permaloso l’artista affermato!
P - Quindi ti dicevo, che mi invitarono a cantare ed io lo feci interpretando la bellissima canzone di Johnny Dorelli “L’immensità”. Alla fine dell’esibizione fu un tripudio di applausi. Tarlo mi chiesero il bis.
T - Addirittura!!! Una cosa incredibile!
P - Da quella sera le cose, pian piano, cambiarono. Mi esibii al Teatro Politeama di Palermo e a Villalba.
T - Beh! certo, dal Politeama a Villalba il passo è breve. Ma sei sicuro di essere stato un artista affermato?
P - Sei offensivo e impertinente. Ragazzi, comincio seriamente a capire il vostro malessere nei riguardi di questo incivile.
O&L - OH! finalmente qualcuno che ci capisce.
T - Allora!!! Cosa vi avevo detto: dovete stare zitti e non muovetevi. In quanto a TE, RENATO CARRUZZUNI DI SAN GIUANNI , volevo solo dire che passare da un Grande teatro come il Politeama di Palermo ad una piazzetta di paese, mi sembrava, come dire… non appropriato.
P - Ti ricordo, caro sapientone, che in quegl’anni i migliori artisti si esibivano nelle piazze di città e paesi. Continuando il discorso, quella sera a Villalba cantai con Nico Fidenco. Poi, l’emozione più grande fu quella di cantare a Mussomeli.
T - Presumo in piazza, vero?
P - Secondo me sei scemo, comunque….. si cantai in piazza e lo feci interpetrando “Lisa dagli occhi blu”: fu un successone.
T - E ti pareva! Non c’erano dubbi a riguardo.
P - Era il 1968 quando decisi di trasferirmi a Milano. Li conobbi il giornalista Mario Pasta, del Giornale di Sicilia, che mi indicò un maestro di canto bolognese ed iniziai le lezioni. Conobbi cantanti famosi come Tony Renis, Eddie Miller e tanti altri. Nel 1970, prima del Festival Pop, mi esibii al Teartro Smeraldo di Milano dove ebbi un grandissimo successo.
T - E ci mancherebbe altro, oramai i dubbi ci hanno abbandonato lasciando il posto alle certezze del tuo successo.
P - E devi anche sapere che nella stessa sera si esibiva il noto cantante Fausto Leali.
T - Siamo sicuri che la tua presenza lo offuscò, vero?
P - Non rispondo più alle tue provocazioni, comincio a credere che dietro l’impertinenza si nasconda invidia. La svolta della mia carriera arrivò quando conobbi Joe Napoli.
T - CHI!!!!! Joe Napoli e chi è? Sembra uscito da un film di Mario Merola.
P - Costui, era il più grande organizzatore del Festival Pop. Quando lo organizzò a Palermo (io avevo già inciso il mio primo disco “Il sole nasce”) mi volle tra i partecipanti; ti immagini io tra i più grandi cantanti della musica Pop, Duke Allington, John Holiday e tanti altri. Tra gli italiani, oltre a me, c’era Giuni Russo, altra grande cantante palermitana che, purtroppo, è scomparsa qualche anno fa. Con Giuni, poi, ho un ricordo bellissimo: eravamo a Milano e casualmente incontrammo un mussomelese.
T - Certo!!! Casualmente, come no!!!
P - Ci salutammo e ci invitò a prendere un aperitivo, mi disse che nel juke box c’era la mia canzone “Il sole nasce”e l’ascoltammo con grande emozione.
T - Sigh! Sigh! Sgherri, prendetemi un fazzoletto, devo asciugarmi le lacrime, mi sono emozionato.
P - Alla fine del Festival dove, caro il mio invidioso, cantai di fronte a 60000 spettatori, Joe Napoli mi propose di andare in America, dicendomi che per un po’ dovevo dimenticare l’Italia e con essa la mia Mussomeli. Questo mi fece paura.
T - Ti prego, non dirmi che ti sei fatto prendere da una botta di nostalgia e non accettasti!
P - Beh! Purtroppo andò così.
T - Lo sapevo, il solito “paesano” nostalgico.
P - Nel frattempo ero ritornato in Sicilia, era il 1978. Partecipavo a qualche festival come ad es. il “Disco Primavera”, presentato da Daniele Piombi, a “Disco Mare” a Selinunte, talaltro erano presente Anna Oxa, I Matia Bazar e tanti altri. Ottenni un grande successo.
T - Arriari!!! e ci abbatti a coppa.
P - Lavorai per un po’ di tempo alla RAI e presso una tv locale CRT, dove conducevo una mia trasmissione che si chiamava “Tra Amici”, ebbi molti ospiti in studio tra cui la grande Rosi Balistreri, il maestro Li Causi, per capirci colui che scrisse la canzone “Vitti na crozza”. Dopo aver lavorato per 18 anni al Poligrafico dello Stato a Roma, ho deciso di ritornare a Mussomeli, in effetti, da sempre nel mio cuore. Ho cercato di dare il mio contributo in termini di immagine, spero di esserci riuscito.
T - Oh mamma! Per un momento mi è sembrata la classica storia da libro “Cuore”, ho consumato due pacchi di fazzolettini. Cambiamo argomento, anche perché ho finito i fazzolettini e non saprei come fare. Senti, vista la tua esperienza, secondo te, cosa si potrebbe fare per Mussomeli?
P - Ho sempre sostenuto che bisogna investire sullo spettacolo come possibile attrazione turistica. Ho sempre detto agli amministratori che gli spettacoli vanno fatti in piazza e nel centro storico, per rivitalizzarli.
T - Sei d’accordo con me quando sostengo che questa cittadina, da vent’anni a questa parte, non è più la stessa.
P - Certo che sono d’accordo, tutto viene fatto senza amore ne tanto meno con il rispetto; mancano le persone con le buone competenze, e poi, diciamolo francamente, la gente, a Mussomeli, si divide in quelli che stanno a guardare e quelli come te, anche se sei un po’ carogna, che hanno voglia di fare e di dare un contributo di crescita. Una buona squadra ha gli uomini giusti (preparati) al posto giusto. Un buon film nasce bene perché è bravo il regista che sa gestire i “bravi” attori.
T - Se ti chiedessero di dare il tuo contributo per Mussomeli tu cosa faresti?
P - Come ti dicevo poco fa, la mia idea si basa sull’organizzazione di eventi ed uno fra questi potrebbe essere il premio “Castello d’Oro”, un premio, inizialmente Regionale, e poi, perché no, Nazionale, sui temi della musica, della letteratura, la poesia, etc. Questi sono eventi che attirano tanta gente, e poi si dovrebbe rendere Mussomeli più gradevole magari con interventi di arredo urbano.
T - Piero Amico è di destra o di sinistra?
P - No! io sono sempre stato un centrista moderato. La mia candidatura con la Margherita alle ultime Elezioni Comunali, e per questo ringrazio l’On. Cardinale che mi ha voluto nella sua squadra, voleva solo essere un mettermi a disposizione per Mussomeli, si perché, come dicevo ,avrei potuto dare un contributo nel mio campo.
T - Bene “grande artista” ti ringrazio per il tuo contributo e soprattutto per la bella storia che ci hai raccontato.
P - Beh! grazie per il “grande artista” e soprattutto grazie a te per l’intervista. Ma lo sai che stai diventando più famoso di me?
T - Perché , avevi dubbi?