(articolo del 10 novembre 2007)
Come sempre, ogni mattina, prima di entrare nel TARLufficio, ci facciamo il “segno della Croce”. Perché? Ma perché, oramai, siamo troppo abituati a vedere scene che hanno dell’incredibile! Chi è il “protagonista”! Beh! risposta, troppo scontata. Il protagonista non può che essere il tormento interiore più “tormentoso” del mondo, al secolo, mamma mia! ci fa schifo anche nominarlo, comunque è Il Tarlo…sempre che qualcuno non lo avesse ancora capito.
Entriamo, ma, con grande sorpresa, non sentiamo ne l’odore del siTARLO (sigaro) al caffé, ne quella voce gracchiante e nauseabonda che…beh lasciamo perdere…meglio. Ci guardiamo intorno, e ci chiediamo: possibile che lo schifo ambulante non sia in ufficio? Dove può essere?.
Iniziamo a chiamarlo, ma niente. Decidiamo di chiamarlo al celluTarlo. Niente: non è raggiungibile…Che lo abbiano rapito??…Magari!!! Vorrebbe dire che le Nostre preghiere comincerebbero ad essere esaudite! Mah!!! e chi lo sa. Visto l’assoluta Nostra totale libertà mattutina, decidiamo di andare a prendere un bel caffé. Ah!!! finalmente ne gusteremo l’aroma, e lo assaporeremo con grande delizia. Arrivati in piazza, prima di entrare al bar, squilla il celluTarlo, ci guardiamo impauriti, spaesati. Oh no! e se fosse Lui, la quinta essenza della schifezza?? Non abbiamo il coraggio di guardare sul display. Il celluTarlosuona, e continua a suonare…Prendo lo strumento della tortura…e, purtroppo, come temavamo, è Lui. Fine della, totale e assoluta, libertà mattutina.
O&L – Pronto, chi parla? (tono di voce che va verso il pianto di disperazione)
T - Ci risiamo! Sempre con questa solfa, chi è e chi non è, lo sapete che sono io. Smettiamola con questa recita da attori di quarta categoria.
O&L – In primis, ti ricordiamo che hai smesso i panni da “capetto di quartiere”, perché è inutile che ti diciamo che adesso, abbiamo tra noi, un Direttore Responsabile; in secundis, se c’è un attore di infima categoria, beh! non c’è bisogno di dirti che quello sei Tu; in terzis, ci dici dove ti sei cacciato? Ti cerchiamo da stamattina!
T - Voi due, lo sapete cosa ne faccio delle vostre, pseudo, minacce? Vero?
O&L – Notiamo, che la Tua volgarità non ha mai smesso i panni di protagonista del tuo linguaggio!!! Vastasu!
T - Io mi trovo in via Barcellona, a casa di un ragazzo di cui ci siamo occupati tempo fa sul giornale. Parlo di GianDomenico Valenza. Ricordate?
O&L – Certo che ricordiamo! Arriviamo subito, talaltro, siamo li vicino.
Arrivati a casa di Giandomenico notiamo subito una bellissima statua dell’Ascensione, e soprattutto, la statua di Maria Bambina che, inutile dire, è per noi mussomelesi motivo di grande emozione.
O&L – Buongiorno Giandomenico! Notiamo che la tua passione per le cose sacre e sempre viva! Abbiamo ancora in mente il Presepe che avevi realizzato all’interno delle Chiese di Santa Margherita e della Provvidenza. Dobbiamo dire che queste due statue sono, a dir poco, stupende.
G - Buongiorno anche a Voi! Grazie ma, in verità, non è a me che dovete fare i complimenti, perché la statua, che è di gesso, è stata realizzata da un a nota ditta di stucchi di Mussomeli. Io ho comprato, presso una ditta di Canicattì, il manto, la corona e lo stellario.
O&L – Pensavamo l’avessi realizzato Tu! Però e bella lo stesso.
T - Noto con grande piacere, che la vostra educazione è simile ad un alunno che non è in classe, ovvero sia, assente. Fate del bene ai “porci”.
O&L – Scusa Tarlo, buongiorno anche a Te! Ma lo sai che, stamattina, sei meno schifoso del solito?
T - E voi, invece, lo sapete che siete più imbecilli del solito!!!
O&L - Ah! Ah! (ridiamo di gusto). Scusa Giandomenico due domande, la prima: ma queste statue hanno qualcosa di tuo? La seconda: Perché ci hai chiamato?
G - Vi rispondo con piacere! Intanto Io ho chiamato il Tarlo, quindi, non capisco perché vi state lamentando, e poi si, in queste statue c’è qualcosa di mio.
T - Bravo Giandomenico! Mi state facendo morire di vergogna, vastasi! Non solo non siete stati invitati ma, avete pure la faccia tosta di lamentarvi.
O&L – Acaro del Mozambico che non sei altro! Cortesemente, non parlare della tua “morte” con non scialanzi, così facendo, non fai altro che sollazzare la nostra fantasia…sai al solo pensiero che Tu possa m…che goduria! Comunque scusaci Giandomenico, continua pure.
T - Bestieeee!!! Prima o poi….
G - Scusate! visto che sono a casa mia vorrei continuare, grazie! Dicevo che c’è la mia mano sulla statua di Maria Bambina perché, la testa è di ceramica, io ho realizzato il vestiario ed il manto.
T – Beh! ad ogni modo ti si deve fare un plauso, perché sei sempre attento a tutto che è tradizional-religioso. Sarebbe bello che si realizzasse un museo di arte sacra, talaltro Mussomeli, in questo, non è seconda a nessuno.
O&L – Ci preme dire che, Mussomeli, non è seconda a nessuno in moltissime altre cose. Però….!!!
G - Si! ma le statue sono mie e me le tengo io, anzi, sono destinate, per testamento, ai miei figli. Cosa vi siete messi in testa?
O&L – Oh! Oh! Colpiti e affondati.