(articolo 11 dicembre 2007)
L’oramai approssimarsi delle feste natalizie, oltre che dalle vetrine dei negozi e dalla massacrante reclame televisiva, lo si intuisce anche dalle classiche canzoncine, quelle di sempre che, sebbene per poco, riescono a farci sognare.
La cosa più assurda è che anche l’oblio dei parassiti, poiché animale e soprattutto degli inferi, avverta questa festività, se è vero (come è vero) che si è fatto trovare tutto agghindato con il classico cappellino rosso e la barba bianca!
O&L- Dunque, sei vestito di rosso, hai la barba, politicamente sei un mancino, abbiamo capito: non puoi che essere Karl Marx.
T-
Anche a me
guardandovi, viene in mente un personaggio del presepe,
‘u scantatu, ma non per questo
ci sto male; in ogni caso, tutte le rappresentazioni moderne di quanto da me
dignitosamente rappresentato, derivano da
questo personaggio storico, il
vescovo San Nicola di Bari o di Mira della città di
Myra (antica città dell'odierna
Turchia), di cui si racconta che fosse solito fare regali ai poveri.
O&L- Incredibile….vedi cosa non è capace di fare la politica. Noi, ci ricordiamo di lui, ma in veste di cantante e anche se ha vinto più volte il Festival di SanRemo, non era necessario santificarlo…da vivo poi!!!.
T- Ora capisco perché i vostri genitori si sono rivolti all’INPS per l’accompagnamento!! San Nicola di Bari è Babbo Natale, che viene chiamato, a seconda delle tradizioni, con molti altri nomi (ad esempio:
Santa Claus,
Joulupukki,
San Nicola,
Kris Kringle,
Died Maroz,
Djed Božicnjak, ecc.) ed è una figura mitica presente nel
folklore di molte culture che distribuisce i doni ai bambini, di solito, la sera della
vigilia di Natale.
O&L- Ma per avere i regali la letterina dobbiamo scriverla a Michele Scommegna?
T- E….chi sarebbe?
O&L- Nicola di Bari!
T- Faccio finta di non aver sentito: vi ho interTARLati, perché fra poco è Natale ed è tempo di costosissimi regali, di pranzi lauti e cenoni regali!
O&L- Non dirci che è tempo di tredicesima?
T- Infatti non ve lo dico, perché non lo è ( e forse non lo sarà mai). Mentre si pensa a come spenniri e spanniri, vorrei parlarvi di come quello che mentre oggi sembra “superfluo”, alcuni decenni addietro era merce preziosa!
O&L- Parli della televisione?
T- Parlo semplicemente dell’oro biondo: l’olio d’oliva!
O&L- (inscenando malamente interesse all’argomento) Dicci, dicci…noi ascoltiamo (forse)
T- Forse non tutti sanno che, l'olivo è l'albero più altamente simbolico della regione mediterranea. Testimone nobile della mitologia, della storia e della letteratura, esso seguì l'espansione delle antiche civiltà Fenicia, Ellenica, Etrusca e Romana. L'episodio più noto della mitologia greca, tanto famoso da essere scolpito sul frontone dei Partenone, è quello della gara fra Atena e Poseidone.
O&L- Quale era la posta in gioco?
T- In palio il possesso della città di Atene e di tutta l’Attica. Il giudice Zeus, avrebbe dichiarato vincitore chi avesse prodotto il prodigio migliore (più utile). Poseidone, il Dio degli oceani, fece sbucare dalla foresta un nuovo animale: uno stupendo cavallo; Atena fece nascere dalle viscere della terra un nuovo albero: l'olivo.
O&L- E chi vinse?
T- Zeus non ebbe dubbi: il cavallo era per la guerra, l'olivo per la pace; vinse Atena.
O&L- Ma da noi quando arrivò questo prodotto “prodigioso”?
T- La prima regione italica a ricevere l'albero sacro fu certamente la Sicilia; lo conferma il mito di Aristeo figlio di Apollo e di Cirene. Secondo il mito Aristeo insegnò ai Greci il segreto per ricavare l'olio dagli olivi; dopo di che si recò in Sicilia dove introdusse la coltivazione degli olivi diventando anche qui una venerata divinità.
O&L- Ora che sappiamo tante cose sull’olio possiamo andarcene?
T- Ancora no, perché non vi ho ancora detto che l'olio di oliva fu una delle maggiori componenti dell'alimentazione dei Romani, usato anche per la medicina e per l'illuminazione; se ne trovava di varie qualità: L'olio vergine di prima spremitura (oleum flos), l'olio di seconda qualità (oleum sequens) e l'olio comunemente usato (oleum cibarium). Il consumo medio di olio di un cittadino romano era di circa 2 litri in un mese.
O&L- Si trattavano bene i “nemici” di Asterix, e comunque…… abbiamo finito?
T- No perché 2 litri al mese, cioè 2000 ml. corrispondono ad una dose giornaliera di 66 ml.
O&L- Tarlo, vuoi farci un trattato di matematica o vuoi arrivare al dunque?
Drrriiiiiiiiiinnnnnnn! Drrrrrrriiiiiiiinnnnnnnnnnn!
O&L- Come mai anche questa volta hai in invitato il signor Adamo?
T- E come fate a sapere che si tratta proprio di lui?
O&L- Perché caro Tarlo “Il postino….suona sempre due volte”
T- Astuti, i miei “felini”
Si apre la porta, e dopo i convenevoli, inizia una simpatica discussione tra il gruppetto.
A- Dunque, mi ha detto l’amico TARLO, che volevate raccontato un aneddoto “natalizio”?
O&L- Chi noi…ehm…(nell’imbarazzo più totale)…certamente!!!
A- Vi aspetterete che vi parli di virciddrati e cassatini…
O&L- Ed invece?
A- Vi parlerò di olio!!!!
O&L- Anche tu??? Non è che tu ed IL TARLO avete qualchi trappitu?
A- No….la ragione è molto più semplice di quanto non pensiate: si parla tanto di spreco e di superfluo ed il Natale di qualche decennio fa era…..
O&L- Forse tempo di ristrettezze?
A- No ragazzi…non c’era ristrettezza. Esisteva solamente pitittu niuru….cuamu a la pici
Guardate questo contenitore…sapete cos’era?
O&L- Un giocattolo?
A- Oggi si…allora era una delle tre “misuri” per l’acquisto di olio!
O&L- Quella cosa lì? Ma olio per chi? Per un bambino appena, poteva bastare!!
A E’ il più piccolo dei tre contenitori per olio, chiamato misureddra, conteneva (raso all’orlo) appena 10 ml e veniva acquistato, il sabato o la domenica (spesso a settimane alterne) dalle famiglie più povere. Lo stesso accadeva a Natale in quanto festa cumannata.
O&L- La misureddra per un’intera famiglia.? E per condire cosa?
A- La pasta, spesso piatto unico!!!!
O&L- Ma quanto costava?
A- 5 lire. Davvero molto se si considera che 1 Kg di pasta costava 1 lira e 4 soldi! Già, perché dovete sapere che 1 Lira era formata da 20 soldi!
O&L- Quindi la misureddra quanto costava?
A- 2 soldi ed 1 grano
O&L- E le altre misure?
A- La media (100 ml) e la grande (200 ml) costavano rispettivamente 5 e 10 soldi, ed erano “privilegi” concessi agli operai occasionali e/o stagionali ed alle maestranze! Quindi, ritornando alla misureddra, a Natale un’intera famiglia si “trastullava” con 10 ml, mentre nell’antica Roma ogni abitante ne consumava giornalmente 66 ml.
Pensate un po’!!
O&L- Interessante come storia ma…..non sarà questo l’aneddoto?
A- No, ero venuto perché, vi voglio raccontare del Natale di lu ‘zi Viciu, scarparu di professione!
O&L- Forza “nonno” Adamo che sei tutti noi!!
A- Dunque, lu ‘zi Vicu, rimasto vedovo e con i figli oramai sposati e con famiglia, viveva la sua esistenza all’insegna del lavoro nell’angusta putìa, in un umido e scurusu seminterrato della zona Carmine. Di tanto in tanto riceva dall’amico vucciri qualche frattaglia, ma a Natale, riceveva un dono speciale: un pedi di vò!
O&L- Un piede di bue?? Ma non c’è carne… a mala pena esiste cartilagine!!!!
A- E’ proprio per questo motivo che lu ‘zi Viciu, di prima mattina, si metteva fuori e metteva il piede di bue in una marmitta , cimelio di guerra a lui pervenuto in maniera occasionale, sotto “l’impulso” di un lento fuoco prodotto da alcuni ceppi che gli erano stati regalati!!
O&L- E quanto durava l’ebollizione?
A- Alcune ore….dopodichè rientrato in casa, si metteva ‘u pedi di vò tra le gambe, ed armato di trincettu (coltello appuntito usato dai calzolai per sagomare le suole) iniziava a raschiarlo lentamente, bagnando (di tanto in tanto) la cartilagine con il contenuto di una misureddra.
O&L- Non ti offendi Adamo, se ti diciamo che ci è passato l’appetito?
A- Non ho ancora finito, perché dopo aver ripulito il piede fino a farne emergere un luccicante osso, lu ‘zi Viciu si alzava in piedi e batteva l’osso contro il tavolo!
O&L- Cosa aspettava di ottenerne?
A- U vudiddruni, cioè il midollo osseso: pensate quanto “sostanza”!
O&L- Adamo, di una cosa puoi esserne certo!
A- Che vi abbufferete un po’ meno del solito?
O&L- Che almeno quest’anno eviteremo quanto meno il superfluo: potrebbe offendere la dignità e l’onestà mentale di qualche amico in difficoltà!! Ed è proprio quello che non vogliamo.
Grazie di tutto Adamo e……Buon Natale a te e Famiglia!
A- Auguri di vero cuore a voi ragazzi e, se lo vedete, ………all’amico TARLO!!