L'informatore che Rode e....Corrode
  Parco Urbano
 

 (articolo del 14 luglio 2007)

E’ una mattina estiva inconsueta, infatti la giornata è un pò uggiosa. Sono seduto sulla poltrona della mia stanza all’interno del mio studio ed aspetto un ospite, a dir la verità un po’ particolare. A telefono mi ha detto che voleva affrontare con me un argomento interessante. Io, che per natura voglio sapere tutto e prima, comincio a pensare a quale potrebbe essere l’argomento. Sono le dieci e mezza quando squilla il campanello della porta. E’ il mio ospite. Tutto posso immaginare, ma mai quello di vedere che LUI è un TARLO. Comincia la mia preoccupazione, e penso: “è se questo mi RODE e CORRODE tutto, che faccio?”  Decido di rilassarmi. Dopo i convenevoli iniziamo la nostra chiacchierata.
TARLO: Salve, mi hanno detto che tu sei un architetto, e vero?
ARCHITETTO: si, io sono un architetto
TARLO: davvero? Non mi stai prendendo in giro!
ARCHITETTO: davvero! Sono un architetto. Perché c’è qualcosa che non va in me?
TARLO: Beh! Veramente…
ARCHITETTO: veramente cosa?
TARLO: e che non hai la faccia da architetto
ARCHITETTO: perché scusa che faccia hanno gli architetti?
TARLO: Beh! Quelli che conosco io sono, come dire, trasandati, con lo sguardo da stralunati, sgargianti, con i capelli arruffati e pensierosi.
ARCHITETTO: Ah! Quindi io, secondo i tuoi parametri,  non essendo trasandato, sgargiante e con i capelli arruffati non sarei un architetto.
TARLO: Si. Tu poi sui capelli! Te ne sono rimasti pochi!
ARCHITETTO: Oh! Ma lo sai che cominci ad essere invadente e offensivo? A proposito mi dici perché sei venuto a cercarmi?
TARLO: Volevo parlarti di una cosa, di una notizia che ho sentito dire in giro.
ARCHITETTO: di che cosa si tratta?
TARLO: Prima di dirtelo mi dici che cos’è un parco urbano?
ARCHITETTO: Certo! Secondo la definizione regionale per PARCO URBANO si intende il sistema urbano del verde e delle attrezzature come insieme di aree con valore ambientale e paesistico o di importanza strategica per l'equilibrio ecologico delle aree urbanizzate, nonché come insieme di spazi destinati alle attività ricreative, culturali e sportive e del tempo libero o a tali fini recuperabili, funzionalmente integrati in un tessuto unitario e continuo
TARLO: Oh! Piano, così mi fai venire il mal di testa. Comunque, forse sei davvero un architetto.
ARCHITETTO: Beh! Grazie per la fiducia.
TARLO: Ti ho chiesto la definizione di Parco Urbano perché da qualche mese circola in giro la voce che sull’area vicina al nostro parco “Salvatore Genco” vogliono realizzare un Centro Commerciale. Ti immagini?
ARCHITETTO: Cosa? E chi le dice queste CRETINATE?
TARLO: Beh! Io le ho sentite dire in giro, sai com’è! Vox Populi…… Ma secondo te possono davvero realizzarlo?
ARCHITETTO: Tutto è possibile
TARLO: E’ quale sarebbe la procedura?
ARCHITETTO: Semplice, basta fare una conferenza di servizio ed il gioco è fatto
TARLO: Conferenza di servizio? E che cos’è?
ARCHITETTO: La Conferenza di Servizi è un istituto di semplificazione amministrativa dell'attività della pubblica amministrazione, volta ad acquisire autorizzazione, atti, licenze, permessi e nulla-osta comunque denominati mediante convocazione di apposite riunioni collegiali, i cui termini sono espressamente disposti dalla normativa vigente (Legge 241/90 e s.m.i.).
                              Le determinazioni della Conferenza di Servizi si sostituiscono alle autorizzazioni finali ed hanno lo scopo di velocizzare la conclusione di un procedimento amministrativo.
TARLO: Oh mamma mia, ma ti rilassi un attimo e parli potabile!
ARCHITETTO: Scusa ma io sono un architetto, quindi!
TARLO: Fanatico!
ARCHITETTO: Va bene scusami. Ma ti dicevo che in questo caso, visto che quell’area e votata al verde e quindi non potrebbero costruire, con la conferenza di servizio cambierebbero la destinazione d’uso. Così facendo, invece, potrebbero costruire.
TARLO: Quindi si rischierebbe di vedere lo scempio che abbiamo visto in questi ultimi anni in posti bellissimi.
ARCHITETTO: Se così fosse il rischio sarebbe quello.
TARLO: Ma non si può fare nulla?
ARCHITETTO: Si possono fare tante cose. Io personalmente credo che l’unica cosa da fare sia quella di sensibilizzare gli addetti, o almeno invitarle alla vigilanza.
TARLO: Bene! Cari addetti è il TARLO che vi parla, non sappiamo se la notizia è vera o falsa, ma vi preghiamo io, l’architetto (almeno sembra che lo sia, anche se ho ancora qualche piccolo dubbio) e tutto il popolo di Mussomeli a vigilare su quest’altra possibile aggressione di cemento, non facciamo più del male alla nostra città, Viva Mussomeli, Viva la Sicilia, Viva l’Italia.
ARCHITETTO: Innanzi tutto grazie per la considerazione, visto che l’appello lo hai fatto da solo senza chiedere se volessi partecipare, ma poi dico Viva Mussomeli, Viva la Sicilia, Viva l’Italia, ma chi sei Garibaldi, non è che ti stai montando la testa?
TARLO: Oh! Ma sei camurriuso lo sai? Bene abbiamo fatto il nostro dovere, adesso posso andare. Architè me lo offriresti un caffè?
ARCHITETTO: Non solo sei rompi scatole ma pure scroccone, andiamo che ti offro il caffè. Ma scusa, i Tarli lo bevono il caffè?
TARLO: Uhh! A dieci a dieci.
 
 
 
 
 
 
   
 
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