Quando sembrava smaltita la “sbornia” elettorale dello scorso aprile, a base di politici “superalcolici” e pseudo-tali “impasticcati” di reminescenze dei tempi che furono, eccoci di nuovo alle solite, perché come avrebbe detto il buon Corrado durante la conduzione della “Corrida”: “…..e non finisce qui!”
E si, perché anche questo mese, dedicato per antonomasia alla Madonna, periodo di massima fioritura delle rose, delle feste paesane, delle giornate che sembrano non dover mai finire “infarcite” di sole e di tanta armonia, il nostro sistema immunitario politico è di nuovo in allarme perché ”incombono” le elezioni provinciali.
Ecco perché abbiamo chiesto il parere esimio del più “illustre” tra i parassiti terrestri, del più infame delle tenie da “scrittoio”, destandolo da un torpore perenne che contraddistingue, da qualche tempo, le sue già squallide giornate.
Sostiene IL TARLO che le elezioni provinciali sono tra le più squallide fra tutte le tornate che il sistema elettorale italiano prevede, le più inutili sotto tutti i punti di vista.
L’acaro ipocondriaco ha dell’istituzione Provincia, la stessa visione dei tanti inutili carrozzoni politici che il sistema contributivo italiano alimenta, “foraggiando” difatti un sistema clientelare che diversamente non avrebbe motivo di esistere, impoverendo nella realtà le già quasi inesistenti funzioni che i Comuni italiani nella buona sostanza hanno. Senza considerare che, la realtà del Vallone è stata dimenticata da quasi un ventennio, da tutte le amministrazioni che si sono succedute, raggiungendo l’apice dello squallore negli ultimi dieci anni, quando il più angusto tra gli uomini di potere delegato a Presidente, ha di fatto offeso nei fatti e nella sostanza l’intera popolazione della zona nord della provincia di Caltanissetta.
E si perché, anche la gran parte di noi mussomelesi dovrebbe un tantino fare un “esamino” di coscienza allorquando, avendo conosciuto lo squallore e il disinteresse totale per questa zona della provincia del presidente eletto nel 1998, abbiamo avuto il coraggio di riconfermarlo a furor di popolo nel 2003, suffragandolo al ballottaggio, con un oceano di voti. Ora, se è vero che “…ognuno ha il politico che si merita”, non è forse giunto il momento di far valere il nostro voto, assegnandolo a quel candidato che, se proprio proprio non può fare “miracoli”, almeno abbia l’onestà mentale di conoscere i problemi di questa zona. ??
Perché, che si creda o meno alla politica, che ognuno possa avere la propria ed indiscutibile idea partitica, lo stato attuale delle cose, fatto di immondizia modello “Napoli e dintorni”, di strade provinciali al limite del praticabile, di risorse economiche disponibili in bilancio e mai destinate ad attività volte all’incentivazione dell’occupazione giovanile e al terzo settore (completamente dimenticato), ce lo ricorda costantemente.
Ragion per cui, IL TARLO invita ancora una volta la vostra coscienza, prima di andare a votare, ad un attimo di “raccoglimento”: chissà che il futuro non possa riservarci (finalmente) delle sorprese inaspettate!