Tutto potevamo immaginare, salvo trovare il nostro modesto studio “di luce risplendente”.
Se state pensando che IL TARLO, almeno per una olta nella vita ha preso scopa e paletta ed ha pulito in maniera “brillante”, allora …avete preso un abbaglio, e ritenetevi fortunati.
Perché noi, ha preso un infarto quando abbiamo visto tutte le luci dello studio accese, e, ad ogni singola presa, attaccato ogni elettrodomestico possibile ed inimmaginabile.
O&L- Maledetto figlio di un contatore “taroccato”, ma che fai?
T- Oggi, mi sento “ELETTRICO”!!
O&L- Spiritoso…anzi spardoso il signorino
T- Tranquilli, “prodotto deleterio di un embrione danneggiato” tanto c’è chi paga!
O&L- Su questo, hai perfettamente ragione. Basta guardare il nostro portamunita
T- Voi pagare??? Ma se quando sentite questa parola vi portano al Pronto Soccorso
E vi fanno del cortisone per “ALLERGIA ALLE BOLLETTE”!!
O&L- Su questo, hai ragione: Pagari e moriri, ‘cchiu tardu ca si po’
T- La bolletta ENEL, la paga LUI (ed indica un punto indefinito nel cielo…)
O&L- LUI??? (gli sgherri, sono davanti il crocifisso in ginocchio facendosi ripetutamente il segno di croce in senso di scongiuro).
T- Ma che avete capito!!! Io stavo indicando IL SOLE!
O&L- AAhhhhh (fanno il gesto di capire…ma si capisce che è solo “circostanza”
IL TARLO, per non scoraggiare i già “scoraggiati” suoi “sottoposti” racconta di aver intervistato due, e dico ben DUE ingegneri, il dottore Renzo Alio ed il dottore Cristhian Bartolomeo.
T- Cos’è un impianto fotovoltaico?
R&C- Un impianto fotovoltaico trasforma, direttamente e istantaneamente, l’energia solare in energia elettrica senza l’uso di alcun combustibile nè di macchine in movimento. Produce elettricità là dove serve, non richiede praticamente manutenzione, riduce le emissioni di CO2 nell’ambiente e offre il vantaggio di essere costruibile “su misura”, secondo le necessità dell’utilizzatore. Ai fini dell'utilizzo pratico, il generatore fotovoltaico viene collegato ad un apparato convertitore (inverter) che trasforma la corrente continua in corrente alternata (220 V oppure 380 V). L'inverter è collegato alle utenze, servite dall'energia solare durante il giorno, ma collegate alla rete elettrica quando la fonte solare è insufficiente o non disponibile. Un contatore fiscale, posto a valle dell'inverter, misura tutta l'energia prodotta dall'impianto, mentre un secondo contatore, posto tra l'utenza e la rete, misura l'energia non consumata dall'utenza, ma ceduta alla rete.
T- Ingegneri..calma calma..dunque soldi lo stato ne da per dirla ‘a femminina?
R&C- Certamente. La tecnologia degli impianti fotovoltaici è incentivata dal nuovo decreto in conto energia, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 45 del 23 Febbraio e recante: “Nuovi criteri per l’incentivazione della produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare in attuazione dell’articolo 7 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387” che modifica la normativa vigente, costituita dal DM del 28 luglio 2005 modificato dal successivo decreto del 6 febbraio 2006. Il decreto disciplina l’accesso alle tariffe incentivanti per chi produce energia attraverso impianti fotovoltaici, e fissa le tariffe da un minimo di 36 ad un massimo di 49 centesimi di euro per kWh prodotto per una durata di 20 anni, innalzandole rispetto alla normativa previgente.
T- A chi bisogna rivolgersi?
R&C- Per il collegamento alla rete nazionale, il proprietario dell'impianto dispone di due
opzioni contrattuali con il distributore (Enel o altro distributore locale):
[a] opzione di "cessione alla rete": in questo caso l'energia prodotta può essere venduta
interamente all'operatore, cioè come nel caso di un produttore puro. La tariffa di vendita è variabile secondo il mercato della Borsa Elettrica, ma è garantito un minimo pari a 0,0964 €/kWh (delibera AEEG n. 90/07).
[b] opzione di "scambio sul posto"(per impianti sino a 20 kW): in questo caso il distributore sconta dalla bolletta dell'utenza l'energia prodotta dall'impianto e non utilizzata dall'utenza. E' questa l'opzione più remunerativa, in quanto la tariffa a carico dell'utente è mediamente di 0,19 €/kWh, cioè più del doppio di quella minima garantita in caso di cessione alla rete.
T- Dunque, secondo voi conviene il fotovoltaico?
R&C- Secondo noi, decisamente SI, anche in vista del nuovo conto energia che riguarda la certificazione energetica dell’edificio (oggi necessaria per ricorrere alle detrazioni fiscali del 55% sulle spese energetiche dell’edificio- Finanziaria 2007), richiesta per avere diritto al premio aggiuntivo alle tariffe incentivanti. È previsto dunque un ulteriore aumento dell’incentivo, anche fino al 30%, per i piccoli impianti che alimentano le utenze di edifici sui quali gli interessati effettuano interventi di risparmio energetico adeguatamente certificati.
T- Quanto verrebbe a costare un impianto “base”?
R&C- In linea generale una casa monofamiliare nel Sud Italia consuma circa 4.000 kWh/anno, un fabbisogno che viene soddisfatto da un impianto da 2,5 kW che costa poco meno di 18.000 € e rende circa 2.600 € /anno. Non ci sono spese annuali e l'unica manutenzione riguarda un controllo annuale della pulizia dei pannelli.
T- Per concludere, in quanto tempo si ammortizza l’investimento iniziale?
R&C- Un impianto dimensionato correttamente si ripaga in 6 -8 anni a seconda dei valori di irraggiamento locale e delle caratteristiche di installazione. Se ci fosse necessità di vendere l'immobile in anticipo, il contratto di incentivazione viene ceduto al nuovo proprietario, e con esso l'intero valore dell'impianto.
T- Grazie a nome di tutti i mussomelesi, per queste PREZIOSE informazioni
R&C- Grazie a te e…sempre a disposizione.
IL TARLO, per completezza d’informazione ricorda a coloro che fossero interessati AL CONTO ENERGIA, che esistono due prodotti offerti da altrettante banche locali.
Sostiene inoltre, che è un BUON prodotto quello offerto dal BANCO DI SICILIA di Via Palermo.
Mentre reputa (attenzione…secondo “LUI” …C’è da fidarsi??? Bohh!!) ) un OTTIMO prodotto
quello proposto dalla B.C.C. “SAN GIUSEPPE” di Piazzale Concordato, dove nell’investimento è anche compresa l’I.V.A. In parole povere…non dovete nesciri grana..mancu ‘na lira .
E’ ovvio che, per le condizioni, occorre recarsi in sede per chiedere informazioni più dettagliate ed approfondite. Se ci andate (e speriamo siate in tanti) dite che….”MI MANDA IL TARLO! “.