L'informatore che Rode e....Corrode
  ANDREA: UNO SGUARDO ALL’ORIZZONTE
 



(SPECIALE 1° COMPLEANNO TARLO)

Se ognuno di noi potesse scegliere liberamente il proprio destino, si potrebbe utopisticamente pensare che ci sarebbe un’intera umanità di attori, calciatori, cantanti e perché no, di veline e letterine varie.
Senza contare che anche il Paradiso non sarebbe affatto popolato da angeli e arcangeli vari ma solo e semplicemente da star del cinema e della televisione.
Mi immagino già la scena: un’anima che ha appena lasciato le spoglie mortali del trapassato, entra in paradiso ed incontra Mike Bongiorno che indicando le porte alle sue spalle chiede: sceglie la 1, la 2, o la 3?
O peggio ancora incontra Pippo Baudo, che alla domanda postagli dal nuovo arrivato sulle generalità del “Capo” di quello straordinario territorio, risponde: “E chi vuoi chi sia: il Paradiso l’ho inventato io!!!”
Ovviamente ben altra cosa succede all’Inferno, dove alla reception non può non sostare Emilio Fede, che ai nuovi sfortunati arrivati, fa recitare il “salmo”: “Non avrai altro Silvio all’infuori di LUI!!”
Anche se nella realtà sembra, secondo l’insindacabile giudizio del TARLO che di Inferno se ne intende essendone un “socio ad honorem”, che il capo di tutta quella bolgia, non sia affatto il “profeta di Arcore” ma uno che di incantesimi se ne intende, uno che nella sua vita è stato indagato così tante volte senza mai essere condannato, che persino Satana (che si pensava fosse il Boss di tutta quell’accozzaglia) sembra abbia detto: “Per riuscire nel mio intendo, sono disposto a fare un patto con Giulio”.
Qualcuno si è sbizzarrito sull’identità di questo “misterioso” Giulio: i meno informati hanno pensato al grande Cesare, altri al regista Base. IL TARLO sostiene che nella realtà possa trattarsi di un uomo che probabilmente ha a che fare con la politica. Certo non è proprio sicuro; si basa su sue personalissime intuizioni che possono anche andare incontro a qualche errore, indizio più GOBBA meno!
Per fortuna che il mondo ha ben altro andamento, anche se nascere e morire sono gli unici momenti in cui ogni essere umano è esattamente uguale all’altro, senza distinzione di razza, colore, e religione.
Per IL TARLO la grandezza di un essere umano prescinde dall’estensione del suo portafoglio e non ha proprio nulla a che vedere con il lignaggio, indipendentemente che lo stesso possa arrecare tipologie di suoni onomatopeici come quelle delle campane con i vari Din e Don dell’epoca.
Ma si sa, questa è esclusivamente l’opinione di un insettaccio della malora, un reietto che, in quanto tale, è stato allontanato da buona parte della collettività per il modo “sbagliato” di vedere ed interpretare le cose, e quindi, che volete che venga fuori da uno che i suoi due figli avuti da una relazione illegittima con una zecca, li ha chiamati Libero e Arbitrio???? 
Quindi non vi meraviglierete più di tanto delle sue scelte o dei suoi ideali; lui è strano e basta!
Così, navigando su inTARLet  si è imbattuto sul sito di un giovane di belle speranze e di non indifferenti capacità mediatiche.
Dalle sue generalità anagrafiche si evince che si chiama Andrea Consiglio; ma per i suoi innumerevoli amici e conoscenti, lui è Andrea e….basta!!
Poeta per vocazione, ha scelto di raccontare emozioni e idee nel suo sito web www.andreamussomeli.altervista.org; dando una prima occhiata a codesto spazio virtuale, al TARLO è sembrato un tantino spartano. Nessuna animazione in flash, né tantomeno virtuosismi multimediali.
Ma la peste bubbonica con otto bulbi oculari non si è lasciato abbindolare dalla semplicità di questo blog; ci si è addentrato a tal punto da rimanerne affascinato.
Quando mi ha raccontato di Andrea, il verme abulico sembrava quasi in preda a qualche esorcismo, quasi fosse “posseduto”. Egli dice che Andrea in poche ed essenziali pagine, è riuscito a racchiudere straordinari messaggi, molto meglio e più efficacemente di qualche politico d’annata di pacchiana memoria.
Andrea apre le porte al mondo ed accoglie i suoi amici poeti; invita chiunque visiti il suo sito a condividere lo straordinario viaggio nel mondo della poesia, luogo incontaminato dalla ingordigia e malvagità tangibile dell’uomo moderno. Lancia un monito ai giovani, invitandoli a meglio conoscere le tristi realtà come l’alcol, il fumo e la droga, e a non sottovalutare le insidie oramai non troppe nascoste che le stesse celano.
L’amore per la vita, per Andrea, da effetti straordinariamente benevoli di gran lunga superiori a qualsiasi
effetto allucinogeno indotto da sostanze chimiche e alcoliche. Ovviamente non dimenticando di amare se stessi per meglio volere bene al prossimo.
Per molti, potrebbero sembrare delle banalità, e magari ovvie e ripetute talmente tante volte, da nauseare.
Non bastano forse già i preti con i loro sermoni??? E basta TARLO!!!
Potreste magari avere ragione a pensare quanto sopra; la vostra opinione è rispettabilissima ma potrebbe anche essere non condivisibile.
Tant’è che per siffatta ragione, il TARLO sostiene che il concetto di ovvietà palesato sovente dal genere umano corrisponde quasi sempre a qualcosa che, in quanto tale, non mettiamo mai in pratica perché appunto scontato.
Ecco perché l’arroganza a quattro zampe sostiene che Andrea è una perla rara tra il “pattume” qual è quello di gran parte del genere umano; egli non ha paura di essere semplice né tantomeno ripetitivo perché sa che attraverso il suo essere se stesso, ha dimostrato a quella fetta di persone perbene che rappresentano l’anello mancante del genere umano, che la vita va vissuta, amata e soprattutto condivisa.
Concetti che magari irritano il nostro già suscettibilissimo sistema nervoso, provocandoci ripetuti conati di vomito, nel nostro essere inerti, irrimediabilmente depressi e costantemente soli.                                                 
IL TARLO, nella sua infinita “infamità” vuol rivolgere un suo personale augurio a tutti quei giovani che decideranno di seguire l’esempio di Andrea, con la speranza di poter vedere magari un mondo fatto di tanta semplicità ma laddove l’amore per la vita annulli definitivamente questi “mondi colorati” degli adolescenti odierni con un’insensata predisposizione per l’invito costantemente rivolto loro dalla vecchia con la falce.
Ecco perché l’invertebrato della malora, sull’esempio di Andrea, vuol concludere con una massima di Pascal che dice: “Fai tanti e bei progetti per la tua vita, che intanto Dio sorride”:
 
IL DROGATO

Sei gettato a terra stralunato

con gli occhi sbarrati sei caduto

hai la siringa ancora nella mano

hai vent'anni, e ne dimostri cento

guardi passar la gente che ha capito

che sei solo uno stupido drogato

metti in gioco la vita

anche la dignità ora hai perduto

perchè l'hai fatto qual'è il problema

cattive compagnie ti hanno invogliato?

non eri soddisfatto della vita?

o chissa cosa ti è sembrato

all'inizio ti sentivi bene

forte, grande quasi come Dio

adesso non ricordi più come ti chiami

talmente il tuo cervello è rovinato

e sei li a terra, con le convulsioni

bava alla bocca, ed emetti strani suoni

un giovane si ferma. prende il cellulare

e in lontananza, il suono di un'ambulanza.
 
                                                                                                 Andrea Consiglio

 
 
 
   
 
Questo sito web è stato creato gratuitamente con SitoWebFaidate.it. Vuoi anche tu un tuo sito web?
Accedi gratuitamente